Fabio
commento inviato 10 anni fa
Cosa aggiungere dopo tutti questi bei commenti? Solo che sono un musicista e questo brano me lo hanno chiesto solamente 2 volte in 30 anni di Pianobar mentre Ligabue me lo chiedono sempre.....ho detto tutto no??
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Gianfranco
commento inviato 10 anni fa
il testo è fantastico quanto la musica... parla del cammino verso una terra promessa, un paradiso o la nostra vera casa...il ricordo della dimora dell'anima è chiuso nel nostro inconscio profondo... la musica è l' unica forza capace di tirare fuori questo ricordo...
↩
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Vincent
commento inviato 4 anni fa
ci credo......la cosa inquietante e ke la gente nn capisce l internsita della musica e cosa piu triste ...kiedono ligabue ....d àltronde in un piano bar ,,,,nn vanno canzoni intense e struggenti come questa...
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Alessandro67
commento inviato 9 anni fa
@Fabio .. qsei fortunato ad avere come richieste canzoni di Ligabue, pensa se ti chiedessero Fedez ...
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Alessandro Col
commento inviato 2 anni fa
Il testo è criptico, ma secondo me molto bello, perché vi confluiscono molte suggestioni letterarie (ma anche musicali e cinematografiche). Ci sono le avventure di Cook, "Il tifone" di Conrad, "L'Olandese volante" del folklore nord europeo e di Wagner e probabilmente molto altro. Io, poi, ci vedo anche un ribaltamento del romanzo marino per eccellenza, l'Odissea: contrariamente alla canzone di Lucio Dalla, qui i marinai non vogliono più seguire il loro capitano e si accontentano di finire la loro vita in un'isola dimenticata da Dio e dagli uomini, finché il messaggio-diario di bordo in bottiglia non viene trovato da qualcuno. In fondo non si può (o non c'è speranza di) essere dimenticati per sempre...
↩
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Marco Balboni
commento inviato 8 anni fa
ho riscoperto questa magnifica canzone che non perdevo assolutamente come tutte le puntate di A come Avventuradopo più di 40 anni (sono del 65) . E' semplicemente stratosferica , la mia interpretazione è che il testo inizia quando gli ammutinati prendono il comando della nave e il nuovo capitano impartisce i primi ordini : tutti in coperta , stiamo andando alla deriva e narra del viaggio che compirono e della vita che fecero a Pitcairn fino a quando l'ultimo dei sopravvissuti venne ritrovato dopo 18 anni solo , con nove donne e una ventina di bambini . Ci sono dei passaggi memorabili (come tutta i testo e che mi emozionano incredibilmente , anche ora sto singhiozzando ed ho le lacrime agli occhi) tipo : navigammo per mari sconosciuti agli uomini , dove le navi vanno a morire o fondemmo il cannone , bruciammo la nave e piangendo dalla felicità remmammo fino alla costa o tutto questo è testimoniato dal diario che io stesso ho scritto e tenuto in questi anni , come che sia la lettura delle ultime righe di un diario , la stessa fermezza e solennità con la quale vengono impartiti i primi ordini . Secondo me è molto profonda : rappresenta i momenti della vita nella quale decidiamo di prenderla in mano e dargli impronte che la segneranno per sempre come appunto fecero questi marinai .
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Franco Cordero
commento inviato 9 anni fa
Una delle più belle canzoni di sempre. Sigla di chiusura del programma per ragazzi "Avventura" che per la nostra generazione aveva un sapore veramente mitico.
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Lorenzo
commento inviato 9 anni fa
La parte musicale fa venire i brividi per quanto e' bella e, come voto le do' 10 e lode, il testo non e' all'altezza, perché e' nebuloso e non si capisce esattamente il significato.
E' un caso come quello di Bohemian Rhapsody: su una musica bellissima un testo non all'altezza.
E' una delle 4 più belle canzoni dei Procol Harum, che con "A whiter shade of pale" possono concorrere per la migliore canzone degli anni '60 (anche in quel caso c'è un testo mediocre su una base musicale strepitosa).
Questo e' il motivo per cui i Beatles, con alcuni brani bellissimi sia nella parte musicale che nel testo (Let it be, Hey Jude, Yesterday) sono superiori.
↩
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Alef
commento inviato 2 anni fa
Spero ti sia passata la presunzione di sapere tutto e di giudicare gli altri dando voti come in una pagella scolastica.
Anche se penso che non muore rotondo quello che nasce quadrato.
Coglione !
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Oliver
commento inviato 6 anni fa
"Lascia perdere, lascia stare": this is the meaning of Let it be. A bit like a slogan for common people when facing things too complicated for them to manage.
"Yesterday": it is funny as the original lyrics when the music was written down and deposited it was not the one we know today "Yesterday/all my troubles seems so far away/ etc.", but "Scrambled eggs/Oh my baby how I love your legs/Not as much as I love scrambled eggs/We shoud eat some scrambled eggs". And Scrambled eggs was the title that was used for this song until something more suitable was written as lyrics.
Hey Jude's original title was "Hey Jules", and it was intended to comfort Julian Lennon from the stress of his parents' divorce after Lennon's affaire with Yoko Ono. Paul McCartney composed it in his car on the journey down to Cynthia and Julian.
Songs may be great or run of the mill. Critics varies wether from British or foreigners. Most of the beauty depends on the music and armony.
Quincy Jones described the Beatles as “the worst musicians in the world”.
The point is that you do not need to be a good musician to be a good composer.
Non è bello ciò che è bello, mentre è bello ciò che piace!
↩
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Max
commento inviato 7 anni fa
Se ci pensi bene, Let It Be dice - quando avevo dei problemi andavo da mia mamma Mary e lei, molto saggiamente, mi diceva "fregatene" -
Non tenterei nemmeno un paragone con A Salty Dog.. ^_^
↩
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Alef
commento inviato 3 anni fa
Solo un borioso ignorante che valuta pure le persone come cifre può dire una cagata del genere riguardo Bohemian Rhapsody
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Fabio Orsi
commento inviato 9 anni fa
Cook non è inteso come cuoco ma come Guardiamarina o timoniere in gergo marinaresco della marina militare Britannica...allora la frase ha senso,"sostituite il Guardiamarina e nessuno sia lasciato vivo "! Si stanno impossessando della nave !
↩
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Luigi
commento inviato 8 anni fa
"sostituite il timoniere" perchè nel naufragio è stato probabilmente inghiottito dal mare. Ora con l'alta marea il capitano coi superstiti cerca di recuperare la nave ed un approdo sicuro ma in realtà sono tutti morti. Il diario di bordo scritto dal lupo di mare è come un messaggio in bottiglia proveniente dall'aldilà che ci testimonia che esiste un paradiso per i marinai e per le navi che non tornano a casa.
↩
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Fabrizio
commento inviato 9 anni fa
Bravo, ci sei quasi...il senso è "cambiate il timoniere e che nessuno si tiri indietro!" ... stanno pur sempre per attraversare il famigerato Capo Horn, appunto dove tutte le navi tornano a casa a morire.
↩
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Alessandro67
commento inviato 9 anni fa
grazie per la precisazione i testi dei Procol Harum sono enigmatici, cripici in un'intervista hanno dichiarato che neppure loro sanno bene cosa hanno scritto. Comunque ho visto che esistono ancora e che in questi giorni sono addirittura in tour 22 agosto a Souillac in Francia.
↩
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Raffaele
commento inviato 9 anni fa
Condivido la vostra nostalgia e i bei commenti su questa canzone. Io penso che "let no one live alive" voglia dire che, dovendo abbandonare la nave, dovevano assicurarsi che non vi restasse anima viva. Però il significato della canzone nel suo complesso mi sfugge e ringrazio Attilio per la sua interpretazione. Può essere che alludesse allora alla nostra meta finale? Inconsciamente sono un paio di anni che penso dovrebbe essere suonata al mio funerale.
↩
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Fabrizio
commento inviato 9 anni fa
Il significato è, come giustamente annotato con l'asterisco, "nessuno si tiri indietro". E', molto semplicemente, la storia dell'attraversamento di Capo Horn (dove le navi tornano a casa a morire, ne affondarono a bizzeffe) e l'approdo nello sconosciuto, allora, Oceano Pacifico. Potrebbe essere riferito al primo viaggio del 1616.
↩
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Fabrizio
commento inviato 9 anni fa
Ultima frase: Un lupo di mare, questo marinaio, testimonialo (inteso come registrazione sul giornale di bordo) marinaio !
...let no one leave alive! giustamente va tradotto "nessuno si tiri indietro"! e Fortress bold in "nessuna fortezza ardita", non foresta.
Per il resto...pura magia sensoriale.
A salty dog this seaman's; log your witness, my own hand !
↩
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Massimo
commento inviato 9 anni fa
Tra le prime 10 pop songs di sempre per la musica ed il testo, ma al n.1 (per me) per la meravigliosa atmosfera poetica. I Procol H. son stati tra i più grandi, forse un po' sottovalutati in Italia...
↩
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Luigi
commento inviato 9 anni fa
Trovo molti quasi coetanei in questo thread per questo brano.
Sentirlo ora dopo quasi 40anni (sono del ’63) mi ha fatto “trasalire” e di colpo sono salito sulla macchina del tempo che mi riporta a quei tempi, quei momenti che si erano assopiti sono stati bruscamente risvegliati da questa melodia.
Dall’alto del mio volo mi rivedo seduto davanti alla TV assieme a mamma e papà.
Brividi.
↩
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Alef
commento inviato 9 anni fa
Anche per me...brividi a mille. E tra parentesi anch'io sono"anta" essendo del '65. Questa canzone con una favolosa musica di Gary Brooker e' stupenda come del resto la stragrande maggioranza del repertorio dei Procol Harum
↩
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Alef
commento inviato 9 anni fa
La cover in italiano che ne ha fatto Zucchero non è all'altezza dell' originale. Si salva solo la sua voce perché per quanto riguarda il testo che non si avvicina a quello scritto da Keith Reid neanche col cannocchiale e non ne coglie la profondità nemmeno un po'. Purtroppo per il bravo Zucchero ma la canzone è diventata banale e insignificante. Secondo me poteva far di meglio.
↩
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Giuseppe Di Mauro
commento inviato 9 anni fa
Sono del 1963, adoro cantare questa canzone di cui non ho mai voluto conoscerne il significato perche' avevo paura che mi sarei emozionato a tal punto da non poterla piu' cantare. Oggi che mi sono convinto a leggere la traduzione, ho scoperto questo sito e soprattutto che ci siete voi che vi emozionate come me. Qualcuno mi spiega perche' piango leggendo i vostri commenti? Grazie, vi abbraccio tutti.
↩
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Lorenzo
commento inviato 9 anni fa
La parte musicale e' strepitosa!
resterà per sempre nella storia della musica moderna.
E' un capolavoro di bravura!
↩
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Paolo Chietti
commento inviato 9 anni fa
c'è un errore,
no one live alive significa '' nessuno se ne stia con le mani in mano'' cosa che si sposa anche meglio col significato delle parlole del capitano
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Simone
commento inviato 10 anni fa
Vado controcorrente... in senso anagrafico e generazionale!
Sono del '77 e pur non potendo avere i vostri ricordi, devo dire che questa canzone è meravigliosa...
La senti e ti sconvolge... ti lacera l'anima (se ce l'hai!).
Grazie a Carlo Verdone che me l'ha fatta conoscere in una memorabile scena di "Compagni di Scuola".
↩
Rispondi
Laura
commento inviato 10 anni fa
ho cercato disperatamente per tanti anni chi fossero gli autori di questa bellissima canzone che ha accompagnato il mio tempo di ragazzinaanno 1973 aspettavo la merenda dalla mia mamma vedavamo alla televisione bianco e nero a come avventuaun programma per i ragazzi..ho nel cuore e nella mente ma soprattutto nei ricordi quei pomeriggi passati con la struggente melodia di questa canzone sarebbe bello poterla riproporlo perché ha dei contenuti i bellissimi di quelli che davvero ci facevano pensare all'avventura oggi ha 47 anni penso che certe musiche sono intramontabili.
↩
Rispondi
Giulio
commento inviato 10 anni fa
..fra i più meravigliosi brani di sempre...grazie per averlo riportato....ma riguardo alla traduzione "replace...ecc ecc..alive!."
Si intende che il comandante grida: "spegnete il fuoco della cucina!.. e che nessun (tizzone) resti ancora "vivo"! (acceso)....Questo era il primo ordine che un comandante dava quando la nave affrontava tempeste o battaglie. Era da evitare che a causa di qualche scossone si spargessero i tizzoni ardenti per la nave con conseguenti disastrose conseguenze....Credo quindi che questo sia il senso della frase...quanto al cuoco (figura assai apprezzata in quelle situazioni) era meglio che stesse dov'era...e vivo possibilmente!... :)
Grazie ed un caro saluto
Giulio
↩
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Maria Abram
commento inviato 10 anni fa
ragazzi che musica! Ogni anno, quando a ridosso del solstizio ci si immerge nell'estate, io me la ascolto compulsivamente le mie 18/19 volte... ed è subito magia, è subito ricordo, è subito Avventura, è subito estate.
↩
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Antonio Organtini
commento inviato 10 anni fa
Non conoscendo perfettamente l'inglese, il testo ,quasi una poesia , secondo me poco si adatta all'armonia, che possiede una potenza da brivido. Avrei preferito un'immagine onirica come, la evoca una canzone come "atom heart mother", dei Pink Floyd, dove se chiudi gli occhi vedi e senti i cavalli gajoppare. In definitiva la musica meritava un testo migliore.
↩
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Franc
commento inviato 10 anni fa
una canzone che contiene tutto : lirica , poesia, melodia...e poi...la sua voce ! in un crescendo ti porta davvero a volare come un gabbiano...1
↩
Rispondi
Donatella
commento inviato 10 anni fa
Questa canzone con la sua musica e A come avventura ha segnato anni meravigliosi e ha spinto me è mio marito, entrambi 57, ad amare i viaggi e a percorrere le rotte segnate da Folco, portando con noi queste note e questo testo.
↩
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Daniela+
commento inviato 10 anni fa
mI emoziono tantissimo quando la ascolto, e non credo solo perché mi riporta al passato. è una canzone eterna, così come lo è la voce di Gary Brooker.
↩
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Daniela
commento inviato 10 anni fa
mI emoziono tantissimo quando la ascolto, e non credo solo perché mi riporti al passato. è una canzone eterna, così come lo è la voce di Gary Brooker.
↩
Rispondi
Attilio
commento inviato 11 anni fa
LISTEN MAN,
I'VE READ ABOUT IT ALL, ALLRIGHT?!?
SOME HAVE SAID THAT IT'S A QUESTION OF SEX AND SOME HAVE SAID THAT IT'S A MATTER OF
MASTURBATION-WISE THING...
IT ALL HAS TO DO WITH THE
MAIN TEMA: "WE'VE RUN AFLOAT",
AND ITS EXPLANATION, WHICH IS:
THE SHIP IS WATER-FILLED !!!
NOW, WITH THE SHIP FULL OF WATER, OF COURSE THE CAPTAIN
WOULD ASK EVERYONE ON DECK
READY TO HELP, INCLUDING THE
COOK (TO BE REPLACED...)
FORGET THE PRIMORDIAL MATTER
OF SEX-RELATED MESSAGE AND
PLS FOCUS ON THE ONLY THING THAT MATTERS: WE HAVE TO SAVE OUR LIVES, ON A LAND OF
"WHITE SAND AND BLUE SEA", WHICH HAS NOTHING TO DO WITH
A WOMAN'S BODY. CAN YOU RECKON WITH THAT ?!?
↩
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Roby61
commento inviato 10 anni fa
Questa musica l'ho sempre avuta nella mia testa. A tratti rimaneva nascosta per un po per poi riaffiorare e trasportarmi in un passato così dolce e struggente da farmi a volte quasi dubitare di averlo vissuto. Canzone immortale....musica lnarrivabile. È proprio vero che la musica segna i periodi della nostra vita. A salty dog ha lasciato il segno!!
↩
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Gianluca
commento inviato 11 anni fa
questa canzone mi porta indietro nel tempo .....chiudo gli occhi e ascoltandola mi ricorda i miei pomeriggi di bambino quando l'ascoltavo dalla televisione, sigla del progranmma avventura. pomeriggi di un mondo diverso che non esiste piu', ritmi lenti, pochi programmi , ma di qualità.che nostalgia ciao a tutti
↩
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Rosanna
commento inviato 11 anni fa
questa canzone fa venire i brividi, è troppo bella per descrivere con parole ciò che mi trasmette...........
↩
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CIRO
commento inviato 11 anni fa
BRANI INIMITABILI DA ALTRI GRUPPI, (vedi Dik Dik - Camaleonti) - a witnhjer shade of pale di una musicalita' e melodia unica affiancata da una voce inconfondibile come a saldy dog , - brani come quelli de pink floid , anche se passa il tempo , rimarranno sempre moderni da insegnamento a tutti i musicisti sia classici che moderni .. --peccato che si sono ridotti ad esibirsi a Casoria qualche anno fa x pochi spiccioli - Merirerebbero di piu, cmque e' bene che vengono ascoltati da un pubblico piu' esteso che non li conosce ancora - Meravigliosa sintesi di classico e moderno . bravi -fenomenali
↩
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Raffaele
commento inviato 11 anni fa
un senso di avventura una dimensione del mondo che io bambino non avevo ancora ... natura mare terre lontane marinai uno dei periodi della vita che ti segna,
↩
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Mario
commento inviato 11 anni fa
Sono del 1954, conosco da sempre i Procol Harum, " A salty dog " è da sempre compagna di viaggio, vorrei solo non arrivare mai ...
↩
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Gino
commento inviato 11 anni fa
Mio Dio quanto é bella. Quante emozioni. Sono del 1952 e vi posso assicurare che ogni volta che la sento é come la prima volta. Emozionante
↩
Rispondi
Emilio
commento inviato 11 anni fa
Ho letto gli altri commenti. Sono del '61, e con questo penso di aver detto tutto. Il legame di questa canzone (ma anche Joe Coker con la beatlesiana "she came in trough the bathroom window") con quel programma pomeridiano che tutti noi aspettavamo perché rappresentava il viaggio, la conoscenza, l'avventura, appunto. Non aggiungo altro, ma mi accodo ai ricordi, alle lacrime e ai proustiani sapori e odori di una bellezza rimasta intatta.
↩
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Sergio
commento inviato 11 anni fa
quando la musica rende così bene il testo e viceversa ,è capolavoro.come in questo caso.questo pezzo è immortale.
↩
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Ciro
commento inviato 11 anni fa
La magia di questa canzone è quella di farmi rivivere momenti unici che non torneranno mai più...su una spiaggia anch'io tanto,tanto tempo fa, ho pianto...ed erano lacrime di gioia ! rmusica
↩
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Carlo 62
commento inviato 11 anni fa
Non riesco a descrivere le emozioni che mi ha dato e che mi dà tuttora questa canzone. Mi fa tornare indietro di 40 anni ( sono del 1962) e quando provo a cantarla non riesco ad arrivare alla fine perchè mi viene da piangere. Questa musica non può più tornare, è troppo bella.
↩
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Gino Beraldo
commento inviato 11 anni fa
Canzone che per tanti anni mi ha accompagnato in bellissimi momenti ,ma che fino ad oggi ne ignoravo il significato e devo ammettere che é stata una bella sorpresa
↩
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Mimmo
commento inviato 11 anni fa
La canzone è meravigliosa ma la traduzione non è precisissima. Propongo questa:
Tutti in coperta, ci siamo disincagliati, io sentii il capitano gridare. Controllate la nave, rimpiazzate il cuoco e nessuno sia lasciato vivo (nel senso: nessuno si tiri indietro). Attraverso gli stretti, intorno a capo Horn: quanto lontano possono volare i marinai? Un percorso tortuoso, un viaggio di tortura e nessuno (dell'equipaggio) fu lasciato vivo (cioè "risparmiato"). Noi navigammo per zone sconosciute agli uomini, dove le navi tornano a casa per morire. Nessuna vetta invalicabile, nessuna foresta impenetrabile poteva sfidare l'occhio del nostro capitano. Allo scadere del settimo giorno di mal di mare siamo approdati. Una sabbia così bianca, un mare così blu, un posto nient'affatto terribile. Noi facemmo esplodere i cannoni, bruciammo l'albero maestro e remammo dalla nave fino sulla spiaggia. Il nostro capitano gridava, noi marinai pianggevamo, le nostre lacrime erano lacrime di gioia. Ora molti mesi e molte estati sono trascorsi da quando abbiamo toccato terra. Un lupo di mare, questo marinaio! Le mie mani (callose) ve lo possono testimoniare.
Mimmo
↩
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Alessandro67
commento inviato 9 anni fa
@mimmo: I Procol Harum oltre ad essere famosi per il loro stile musicale inconfondibile (es uso dell'organo hammond) sono anche famosi per i loro testi non semplici talvolta addirittura quasi introducibili a partire dal titolo es (a whiter shade of pale) quindi non è faile tradurre le canzoni
↩
Rispondi
Oliver
commento inviato 6 anni fa
It is not that difficult: " whiter shade of pale" should be "un pallore ancora più bianco".
Cioè: il contastorie (ther is always a guy in each group of friend who is a good story teller, also fake stories!) racconta un fatto spaventoso (e nventato) tanto per far spaventare le femmine. E una di loro impallidisce moltissimo. Tutto qui. Nothing cryptical in Procol Harum songs. Semmai la vostra traduzione dei Dik-Dik è criptica e narra forse di un approccio a una escort... Nothing to do with the real meaning in the original song. Covers are not necessarily a translation of the real ones! Ciao.
↩
Rispondi
Pippi
commento inviato 3 anni fa
macchè, do not agree my friend, though you are english mother language, for me it means è un'ombra più bianca del pallore
↩
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Alef
commento inviato 6 anni fa
@Oliver....vostra traduzione per la cover dei Dik Dik!!!!?????
Nostra? ????
Magari fossimo tutti novelli MOGOL !!!
Ovviamente quella versione del grande Giulio Rapetti non ha nulla di tradotto dal brano dei Procol Harum.
Personalmente la preferisco al testo criptico di Gary Brooker & C.
Almeno racconta una storia.
Ma questo è solo il mio modestissimo parere.
Bye
↩
Rispondi
Oliver
commento inviato 6 anni fa
"Vostra": I mean Italian vs English. ;-)
Procol Harum has a cryptical name, but not lyrics for English mother tongue. Maybe DikDik (Equipe84,, Orme, Battisti, Zucchero, etc.) are more cryptical in their lyrics.You get it? ;-)))
↩
Rispondi
Steve Steve Marriott
commento inviato 6 anni fa
il significato non puo' essere compreso completamente in quanto il testo e' frutto di alcune letture effettuate dal paroliere ed aiutato da qualche '' farmaco''
( il testo se non lo sapete est stato tradotto anche in latino)
comunque ED ALTRO
se zucchero che io ho visto esibersi in quel di CHIARI brescia
con i procol harum
ha fatto la cover
vuol dire una cosa sola
che ha riconosciuto in questa canzone
le estreme qualita' della canzone
a mio parere immensa sia per musica che testo
YOUR WITNESS MY OWN HAND
↩
Rispondi
Mario
commento inviato 8 anni fa
Il Bounty oppure solamente mollare tutto, abbandonare lo squallore che ci circonda, sperare di trovare sollievo, una spiaggia dalla sabbia bianca e mare trasparente che non possono esistere a questo mondo.....
Non è tanto il testo nebuloso o no, tradotto bene o no ma il pensiero/emozione che trasmette.
Pure io la vorrei suonata al mio funerale (spero il più tardi possibile ovvio). Un abbraccio a tutti quelli/e che apprezzano le emozioni trasmesse da una musica/canzone
↩
Rispondi
Pino
commento inviato 8 anni fa
Sono del 63, e anch'io seguivo la trasmissione 'A come Avventura'. Anch'io penso che la sigla di chiusura sia uno dei più bei pezzi musicali mai scritti, un inno all'avventura pura che mette i brividi.
Non è un caso che la canzone sia stata scritta in quel periodo, fine anni sessanta, quando i giovani erano in fermento e volevano sperimentare e viaggiare. E poi non dimentichiamo che quelli sono gli anni delle missioni apollo per la luna, che mi hanno emozionato al punto da spingermi a iscrivermi ad ingegneria elettronica all'università.
Stranamente non sono mai riuscito a sapere il titolo di quel pezzo musicale nè il gruppo che lo suonava. Solo recentemente ho scoperto che la canzone che ho ascoltato per la prima volta al matrimonio di mia zia (quando avevo dieci anni) e che non è mai tramontata si intitolava "A whiter shade of pale" ed era cantata da un gruppo che si chiamava Procol Harum. Qualche sera fa, in vena di nostalgia, ho digitato su google "avventura bruno modugno" e finalmente ho rintracciato il brano 'A salty dog'. L'avrò riascoltato non so quante volte.
Ho letto tra i commenti che per qualcuno il testo non è all'altezza della musica. A me piace, è semplice e profondo allo stesso tempo, come deve essere l'avventura.
Purtroppo il periodo delle esplorazioni è finito da un pezzo; però se intendiamo l'avventura in senso lato allora questo brano avrà sempre un senso.
↩
Rispondi
Rockoluigi
commento inviato 8 anni fa
Per me la traduzione è così:
Un lupo di mare.
Tutti a bordo, stiamo galleggiando.
Sentii il capitano gridare: esplorate la nave; sostituite il timoniere (la nave è stata conquistata, ovvero chi non era d'accordo è stato eliminato); non lasciate che qualcuno scappi vivo.
Attraverso gli stretti, doppiando i capi (non per forza Capo Horn): quanto possono andare lontano i marinai?
Una via tortuosa, la nostra tormentata rotta; e nessuno lasciato vivo (di chi non voleva, alla partenza).
Viaggiammo per zone sconosciute, dove le navi vanno a morire.
Nessuna alta vetta nè massiccia fortezza potevano ostacolare la vista del nostro capitano.
Al settimo giorno di mal di mare arrivammo al nostro porto finale.
Una spiaggia così bianca, un mare così blu, un posto per nulla mortale.
Sparammo il cannone, bruciammo l'albero maestro e remammo dalla nave alla spiaggia.
Il capitano gridò (come conclusione del viaggio);
noi marinai piangemmo: le nostre lacrime erano espressione di gioia.
Ora molte lune e molti giugni (il mese di quell'ultimo viaggio) son passati da quando arrivammo.
Un lupo di mare e questo diario, scritto dalla mia mano, sono testimoni per voi.
↩
Rispondi
Fabrizio
commento inviato 9 anni fa
Grazie ai suggerimenti di tutti, vorrei provare a dare la traduzione finale a questo languido sogno che dura da 46anni.
Il Lupo di Mare
Procol Harum – 1969
“Marinai in coperta, stiamo galleggiando!” sentii gridare il Capitano.
“Controllate la nave! Cambiate il timoniere: nessuno si tiri indietro!”
Attraversando le difficoltà attorno Capo Horn, quanto lontano possono volare i marinai ?
Un percorso tortuoso, la nostra tormentata rotta, e nessuno fu risparmiato.
Noi navigammo per luoghi sconosciuti agli uomini, dove le navi tornano a casa per morire.
Nessuna vetta invalicabile, nemmeno una fortezza ardita, poteva uguagliare lo sguardo del nostro Capitano.
Al settimo giorno di mal di mare siamo approdati.
Una spiaggia così bianca, un mare così blu, un luogo per nulla estremo.
Noi fondemmo i cannoni, bruciammo l’albero maestro e remammo dalla nave alla costa.
Il Capitano piangeva, noi marinai piangevamo: le nostre lacrime erano lacrime di gioia !
Ora che molti mesi e molte estati sono passate da quando sbarcammo,
un Lupo di Mare, questo marinaio, lo testimonia questo libro di bordo scritto di mio pugno.
↩
Rispondi
Luigi
commento inviato 8 anni fa
che ne dite di questa traduzione?
“Tutti in coperta, ci siamo disincagliati con l’alta marea!” sentii il capitano gridare.
“Controllate la nave, rimpiazzate il timoniere e nessuno resti con le mani in mano”.
Attraversare lo stretto, doppiando capo Horn: oltre il punto più estremo dove possano spingersi i marinai.
Un percorso tortuoso, il nostro viaggio tormentato e nessuno fu risparmiato.
Eravamo partiti per luoghi sconosciuti e inesplorati, dove le navi vanno a morire.
Nessuna alta vetta, nessuna massiccia fortezza poteva superare lo sguardo sicuro del nostro capitano.
Dopo sette giorni di mal di mare trovammo la nostra destinazione finale.
Una sabbia così bianca, un mare così blu, un posto ultraterreno.
Sparammo un colpo di cannone, bruciammo l’albero maestro e remammo dalla nave fino alla spiaggia.
Il nostro capitano impartì gli ordini, noi marinai piangemmo, le nostre lacrime furono lacrime di gioia.
Ora molte lune e molte belle stagioni sono trascorse da quando abbiamo toccato terra.
Questo diario di bordo (scritto) di mio pugno vi sia testimone. (In fede) un lupo di mare.
↩
Rispondi
Condedevimioso
commento inviato 10 anni fa
Ci sono inesattezze nella traduzione:
"we've run afloat = siamo a galla (si aspettava l'alta marea, per uscire dai porti!)
"a twisted path, our tortured course" = la nostra rotta tortuosa era un cammino contorto
"nor fortress bold" = "e nessuna orgogliosa fortezza"
"no mortal place at all!" = un posto non da mortali (= un Paradiso)
"we fired the gun" = "sparammo un colpo di cannone"
"This seaman's log, your witness in my own hand" = ve lo certifica questo libro di bordo, scritto di mio pugno.
↩
Rispondi
Fabrizio
commento inviato 9 anni fa
fired= licenziare, infornare. Il senso è "fondemmo i cannoni", sennò perché poi bruciano l'albero maestro?
↩
Rispondi
Ivano
commento inviato 11 anni fa
Sono del 1960. Ho in mente odori, colori, e suoni che non sento oramai più . Le note che hanno accompagnato la mia gioventù hanno questo suono. A salty dog ha in se' per me l'atomo dei miei ricordi, del mio pomeriggio in attesa di Avventura, e della merenda della mamma. Dio mio, quanto può essere vera l'onesta' dei ricordi. Questa canzone mi porta al di la' di un'esistenza, mi porta più la' dove ogni cosa ha il rimpianto di non aver capito allora quanto l'avrei desiderata adesso. Buon viaggio
↩
Rispondi
Tiziano
commento inviato 9 anni fa
Ciao Ivano. Sono del 68 e non ci conosciamo. Hai scritto parole che avrei voluto scrivere io. Le maree ti portino dove desideri, marinaio. Buona avventura e grazie.
↩
Rispondi
Salvatore
commento inviato 9 anni fa
Io sono del 53", qualche anno in piu', ma hai descritto perfettamente tutto quello che provavo anch'io in quegli anni....e questa canzone ogni volta che l'ascolto, ha ancora il potere di farmi rievocare come in sogno, gran parte della mia gioventù. Complimenti.
↩
Rispondi
Elena
commento inviato 11 anni fa
Anche io del 60, anche io aspettavo A- come Avventura soprattutto per la sua struggente sigla. Risentirla oggi mi ha dolorosamente risucchiato indietro di 40 anni. Che magia, la musica!
↩
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Letizia
commento inviato 10 anni fa
fra tutti quelli ricercate questa è la migliore trascrizione del testo sia per il testo in inglese che la traduzione. Che emozione riascoltarla ! sono passati tanti anni ma mi sembra ieri.
↩
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E' un caso come quello di Bohemian Rhapsody: su una musica bellissima un testo non all'altezza.
E' una delle 4 più belle canzoni dei Procol Harum, che con "A whiter shade of pale" possono concorrere per la migliore canzone degli anni '60 (anche in quel caso c'è un testo mediocre su una base musicale strepitosa).
Questo e' il motivo per cui i Beatles, con alcuni brani bellissimi sia nella parte musicale che nel testo (Let it be, Hey Jude, Yesterday) sono superiori. ↩ Rispondi
Anche se penso che non muore rotondo quello che nasce quadrato.
Coglione ! ↩ Rispondi
"Yesterday": it is funny as the original lyrics when the music was written down and deposited it was not the one we know today "Yesterday/all my troubles seems so far away/ etc.", but "Scrambled eggs/Oh my baby how I love your legs/Not as much as I love scrambled eggs/We shoud eat some scrambled eggs". And Scrambled eggs was the title that was used for this song until something more suitable was written as lyrics.
Hey Jude's original title was "Hey Jules", and it was intended to comfort Julian Lennon from the stress of his parents' divorce after Lennon's affaire with Yoko Ono. Paul McCartney composed it in his car on the journey down to Cynthia and Julian.
Songs may be great or run of the mill. Critics varies wether from British or foreigners. Most of the beauty depends on the music and armony.
Quincy Jones described the Beatles as “the worst musicians in the world”.
The point is that you do not need to be a good musician to be a good composer.
Non è bello ciò che è bello, mentre è bello ciò che piace! ↩ Rispondi
Non tenterei nemmeno un paragone con A Salty Dog.. ^_^ ↩ Rispondi
...let no one leave alive! giustamente va tradotto "nessuno si tiri indietro"! e Fortress bold in "nessuna fortezza ardita", non foresta.
Per il resto...pura magia sensoriale.
A salty dog this seaman's; log your witness, my own hand ! ↩ Rispondi
Sentirlo ora dopo quasi 40anni (sono del ’63) mi ha fatto “trasalire” e di colpo sono salito sulla macchina del tempo che mi riporta a quei tempi, quei momenti che si erano assopiti sono stati bruscamente risvegliati da questa melodia.
Dall’alto del mio volo mi rivedo seduto davanti alla TV assieme a mamma e papà.
Brividi. ↩ Rispondi
Che belle persone continuano ad essere al mondo. ↩ Rispondi
resterà per sempre nella storia della musica moderna.
E' un capolavoro di bravura! ↩ Rispondi
no one live alive significa '' nessuno se ne stia con le mani in mano'' cosa che si sposa anche meglio col significato delle parlole del capitano ↩ Rispondi
Sono del '77 e pur non potendo avere i vostri ricordi, devo dire che questa canzone è meravigliosa...
La senti e ti sconvolge... ti lacera l'anima (se ce l'hai!).
Grazie a Carlo Verdone che me l'ha fatta conoscere in una memorabile scena di "Compagni di Scuola". ↩ Rispondi
Si intende che il comandante grida: "spegnete il fuoco della cucina!.. e che nessun (tizzone) resti ancora "vivo"! (acceso)....Questo era il primo ordine che un comandante dava quando la nave affrontava tempeste o battaglie. Era da evitare che a causa di qualche scossone si spargessero i tizzoni ardenti per la nave con conseguenti disastrose conseguenze....Credo quindi che questo sia il senso della frase...quanto al cuoco (figura assai apprezzata in quelle situazioni) era meglio che stesse dov'era...e vivo possibilmente!... :)
Grazie ed un caro saluto
Giulio ↩ Rispondi
Troppo bella questa canzone!
Nostalgia struggente.... ↩ Rispondi
Sono d'accordo con te "un vero tuffo nel passato"!!!!! ↩ Rispondi
I'VE READ ABOUT IT ALL, ALLRIGHT?!?
SOME HAVE SAID THAT IT'S A QUESTION OF SEX AND SOME HAVE SAID THAT IT'S A MATTER OF
MASTURBATION-WISE THING...
IT ALL HAS TO DO WITH THE
MAIN TEMA: "WE'VE RUN AFLOAT",
AND ITS EXPLANATION, WHICH IS:
THE SHIP IS WATER-FILLED !!!
NOW, WITH THE SHIP FULL OF WATER, OF COURSE THE CAPTAIN
WOULD ASK EVERYONE ON DECK
READY TO HELP, INCLUDING THE
COOK (TO BE REPLACED...)
FORGET THE PRIMORDIAL MATTER
OF SEX-RELATED MESSAGE AND
PLS FOCUS ON THE ONLY THING THAT MATTERS: WE HAVE TO SAVE OUR LIVES, ON A LAND OF
"WHITE SAND AND BLUE SEA", WHICH HAS NOTHING TO DO WITH
A WOMAN'S BODY. CAN YOU RECKON WITH THAT ?!? ↩ Rispondi
Tutti in coperta, ci siamo disincagliati, io sentii il capitano gridare. Controllate la nave, rimpiazzate il cuoco e nessuno sia lasciato vivo (nel senso: nessuno si tiri indietro). Attraverso gli stretti, intorno a capo Horn: quanto lontano possono volare i marinai? Un percorso tortuoso, un viaggio di tortura e nessuno (dell'equipaggio) fu lasciato vivo (cioè "risparmiato"). Noi navigammo per zone sconosciute agli uomini, dove le navi tornano a casa per morire. Nessuna vetta invalicabile, nessuna foresta impenetrabile poteva sfidare l'occhio del nostro capitano. Allo scadere del settimo giorno di mal di mare siamo approdati. Una sabbia così bianca, un mare così blu, un posto nient'affatto terribile. Noi facemmo esplodere i cannoni, bruciammo l'albero maestro e remammo dalla nave fino sulla spiaggia. Il nostro capitano gridava, noi marinai pianggevamo, le nostre lacrime erano lacrime di gioia. Ora molti mesi e molte estati sono trascorsi da quando abbiamo toccato terra. Un lupo di mare, questo marinaio! Le mie mani (callose) ve lo possono testimoniare.
Mimmo ↩ Rispondi
Cioè: il contastorie (ther is always a guy in each group of friend who is a good story teller, also fake stories!) racconta un fatto spaventoso (e nventato) tanto per far spaventare le femmine. E una di loro impallidisce moltissimo. Tutto qui. Nothing cryptical in Procol Harum songs. Semmai la vostra traduzione dei Dik-Dik è criptica e narra forse di un approccio a una escort... Nothing to do with the real meaning in the original song. Covers are not necessarily a translation of the real ones! Ciao. ↩ Rispondi
Nostra? ????
Magari fossimo tutti novelli MOGOL !!!
Ovviamente quella versione del grande Giulio Rapetti non ha nulla di tradotto dal brano dei Procol Harum.
Personalmente la preferisco al testo criptico di Gary Brooker & C.
Almeno racconta una storia.
Ma questo è solo il mio modestissimo parere.
Bye ↩ Rispondi
Procol Harum has a cryptical name, but not lyrics for English mother tongue. Maybe DikDik (Equipe84,, Orme, Battisti, Zucchero, etc.) are more cryptical in their lyrics.You get it? ;-))) ↩ Rispondi
( il testo se non lo sapete est stato tradotto anche in latino)
comunque ED ALTRO
se zucchero che io ho visto esibersi in quel di CHIARI brescia
con i procol harum
ha fatto la cover
vuol dire una cosa sola
che ha riconosciuto in questa canzone
le estreme qualita' della canzone
a mio parere immensa sia per musica che testo
YOUR WITNESS MY OWN HAND ↩ Rispondi
Non è tanto il testo nebuloso o no, tradotto bene o no ma il pensiero/emozione che trasmette.
Pure io la vorrei suonata al mio funerale (spero il più tardi possibile ovvio). Un abbraccio a tutti quelli/e che apprezzano le emozioni trasmesse da una musica/canzone ↩ Rispondi
Non è un caso che la canzone sia stata scritta in quel periodo, fine anni sessanta, quando i giovani erano in fermento e volevano sperimentare e viaggiare. E poi non dimentichiamo che quelli sono gli anni delle missioni apollo per la luna, che mi hanno emozionato al punto da spingermi a iscrivermi ad ingegneria elettronica all'università.
Stranamente non sono mai riuscito a sapere il titolo di quel pezzo musicale nè il gruppo che lo suonava. Solo recentemente ho scoperto che la canzone che ho ascoltato per la prima volta al matrimonio di mia zia (quando avevo dieci anni) e che non è mai tramontata si intitolava "A whiter shade of pale" ed era cantata da un gruppo che si chiamava Procol Harum. Qualche sera fa, in vena di nostalgia, ho digitato su google "avventura bruno modugno" e finalmente ho rintracciato il brano 'A salty dog'. L'avrò riascoltato non so quante volte.
Ho letto tra i commenti che per qualcuno il testo non è all'altezza della musica. A me piace, è semplice e profondo allo stesso tempo, come deve essere l'avventura.
Purtroppo il periodo delle esplorazioni è finito da un pezzo; però se intendiamo l'avventura in senso lato allora questo brano avrà sempre un senso. ↩ Rispondi
Un lupo di mare.
Tutti a bordo, stiamo galleggiando.
Sentii il capitano gridare: esplorate la nave; sostituite il timoniere (la nave è stata conquistata, ovvero chi non era d'accordo è stato eliminato); non lasciate che qualcuno scappi vivo.
Attraverso gli stretti, doppiando i capi (non per forza Capo Horn): quanto possono andare lontano i marinai?
Una via tortuosa, la nostra tormentata rotta; e nessuno lasciato vivo (di chi non voleva, alla partenza).
Viaggiammo per zone sconosciute, dove le navi vanno a morire.
Nessuna alta vetta nè massiccia fortezza potevano ostacolare la vista del nostro capitano.
Al settimo giorno di mal di mare arrivammo al nostro porto finale.
Una spiaggia così bianca, un mare così blu, un posto per nulla mortale.
Sparammo il cannone, bruciammo l'albero maestro e remammo dalla nave alla spiaggia.
Il capitano gridò (come conclusione del viaggio);
noi marinai piangemmo: le nostre lacrime erano espressione di gioia.
Ora molte lune e molti giugni (il mese di quell'ultimo viaggio) son passati da quando arrivammo.
Un lupo di mare e questo diario, scritto dalla mia mano, sono testimoni per voi. ↩ Rispondi
Il Lupo di Mare
Procol Harum – 1969
“Marinai in coperta, stiamo galleggiando!” sentii gridare il Capitano.
“Controllate la nave! Cambiate il timoniere: nessuno si tiri indietro!”
Attraversando le difficoltà attorno Capo Horn, quanto lontano possono volare i marinai ?
Un percorso tortuoso, la nostra tormentata rotta, e nessuno fu risparmiato.
Noi navigammo per luoghi sconosciuti agli uomini, dove le navi tornano a casa per morire.
Nessuna vetta invalicabile, nemmeno una fortezza ardita, poteva uguagliare lo sguardo del nostro Capitano.
Al settimo giorno di mal di mare siamo approdati.
Una spiaggia così bianca, un mare così blu, un luogo per nulla estremo.
Noi fondemmo i cannoni, bruciammo l’albero maestro e remammo dalla nave alla costa.
Il Capitano piangeva, noi marinai piangevamo: le nostre lacrime erano lacrime di gioia !
Ora che molti mesi e molte estati sono passate da quando sbarcammo,
un Lupo di Mare, questo marinaio, lo testimonia questo libro di bordo scritto di mio pugno. ↩ Rispondi
“Tutti in coperta, ci siamo disincagliati con l’alta marea!” sentii il capitano gridare.
“Controllate la nave, rimpiazzate il timoniere e nessuno resti con le mani in mano”.
Attraversare lo stretto, doppiando capo Horn: oltre il punto più estremo dove possano spingersi i marinai.
Un percorso tortuoso, il nostro viaggio tormentato e nessuno fu risparmiato.
Eravamo partiti per luoghi sconosciuti e inesplorati, dove le navi vanno a morire.
Nessuna alta vetta, nessuna massiccia fortezza poteva superare lo sguardo sicuro del nostro capitano.
Dopo sette giorni di mal di mare trovammo la nostra destinazione finale.
Una sabbia così bianca, un mare così blu, un posto ultraterreno.
Sparammo un colpo di cannone, bruciammo l’albero maestro e remammo dalla nave fino alla spiaggia.
Il nostro capitano impartì gli ordini, noi marinai piangemmo, le nostre lacrime furono lacrime di gioia.
Ora molte lune e molte belle stagioni sono trascorse da quando abbiamo toccato terra.
Questo diario di bordo (scritto) di mio pugno vi sia testimone. (In fede) un lupo di mare. ↩ Rispondi
"we've run afloat = siamo a galla (si aspettava l'alta marea, per uscire dai porti!)
"a twisted path, our tortured course" = la nostra rotta tortuosa era un cammino contorto
"nor fortress bold" = "e nessuna orgogliosa fortezza"
"no mortal place at all!" = un posto non da mortali (= un Paradiso)
"we fired the gun" = "sparammo un colpo di cannone"
"This seaman's log, your witness in my own hand" = ve lo certifica questo libro di bordo, scritto di mio pugno. ↩ Rispondi
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