Una vita da mediano
Luciano Ligabue

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Alessandro67 commento inviato 9 anni fa grazie per i complimenti per me i mediani sono i veri eroi Tutti conoscono i goal di Paolo Rossi al mondiale 1982 per carità mitici, pochi conoscono la fatica e le botte prese (soprattutto in finale) da Oriali eppure l'Italia vinse anche grazie a lui. Per fare un paragone musicale anche i Beatles ebbero un mediano, anzi 2. Il loro maneger Brian Epstein che trasformòl 4 grezzi di liverpool che talvolta suonavano ubriachi ruttando e imprecando in 4 bravi ragazzzi puliti rasati, educati che facevano l'inchino al pubblico. E il loro produttore Geroge Martin che trasformò 4 ragazzi che avevano talento, ma sapevano malapena scrivere le note sul pentagramma in 4 compositori bravissimi (soprattutto John e paul) Rispondi
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Alessandro67 commento inviato 9 anni fa La canzone è dedicata a Oriali, ma è una canzone che va ben oltre il calcio.infatti il mediano è anche la metafora di tutte quelle persone che fanno un lavoro con un impegno che non si nota inteso non solo come mestiere, ma anche come impegno nelle relazioni interpersonali (amori, parentele, amicizie etc) senza che questo venga riconoscito e senza ricevere un grazie. Infatti la "gloria" va agli altri, agli attaccanti che riescono a far goal nella vita (cioè che riescono a relizzare qualcosa di importante) che però senza il lavoro oscuro del mediano, non avrebbero mai realizzato. Raramente la vita riconosce il tuo impegno di mediano però talvolta accade come vincere i mondiali .. Rispondi
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Lorenzo commento inviato 9 anni fa Analisi intelligente e oculata di Alessandro.
Oriali non e' solo un idolo dei tifosi interisti come Luciano Ligabue ed il sottoscritto, ma e' un esempio non tanto nel mondo del calcio, quanto nella vita di tutti giorni: e' il gregario, l'uomo comune, che con la sua serietà, non lamentandosi mai e senza prendersi la gloria consente ai campioni di diventare tali.
Un altri esempio e' il grande Javier Zanetti, grande atleta e grande uomo.
Da notare che Oriali era juventino da ragazzino, come suo padre.
Ciò dimostra che i migliori non hanno una bandiera ben precisa, ma sono campioni e basta. Rispondi