The Flaming Lips sono un gruppo alternative rock psichedelico formato ad Oklahoma City nel 1983 e ruotanti attorno alla carismatica figura del leader Wayne Coyne che li fondò dopo aver rubato degli strumenti musicali in una chiesa[1]. Il gruppo è noto per i suoi arrangiamenti perlopiù psichedelici ed i testi bizzarri oltre agli strani titoli di album e canzoni (ad esempio Pilot Can at the Queer of God, Free Radicals (A Hallucination of the Christmas Skeleton Pleading with a Suicide Bomber) e Yeah, I Know It's a Drag... But Wastin' Pigs Is Still Radical). Le loro esibizioni dal vivo sono particolari: vi si possono vedere infatti persone vestite con costumi da animale, palloncini, marionette, proiezioni video, una complessa configurazione delle luci del palco, mani giganti, un'alta quantità di coriandoli ed una bolla di plastica a grandezza d'uomo con il quale Wayne Coyne attraversa il pubblico[1]. Nel 2002 la rivista Q Magazine li ha inseriti nella classifica dei "50 gruppi da vedere prima di morire" ("50 Bands to See Before You Die")[2]. Il gruppo registrò molti album ed EP per una etichetta indipendente negli anni ottanta e nei primi anni novanta. Dopo aver firmato un contratto con la Warner Bros. Records, il pezzo She Don't Use Jelly diventò un hit. Nonostante questo sia stato il loro unico successo negli Stati Uniti, il gruppo ha sempre avuto critiche positive oltre a, anche se in maniera minore, un buon successo commerciale, come nel caso dell'album The Soft Bulletin del 1999, che venne votato "Album dell'anno" dal New Musical Express[3], e con Yoshimi Battles the Pink Robots del 2002. Il gruppo ha avuto maggior successo commerciale nel Regno Unito ed in Europa rispetto agli Stati Uniti. Nel febbraio 2007 sono stati nominati per un BRIT Award nella categoria "Best International Act"[4]. Fino al 2007 hanno ottenuto tre Grammy Award, inclusi due per "Best Rock Instrumental Performance"[5].
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