Nanni Svampa nasce pochi anni prima del secondo conflitto mondiale, a Porta Venezia, uno degli antichi ingressi della Milano medievale ancora esistenti. Era zona popolare, abitata da operai e impiegati, che vivevano a continuo contatto nelle
case di ringhiera, abitazioni che si affacciavano su un cortile comune e in comune dividevano anche la vita quotidiana.
Questa formazione popolana verrà rafforzata dallo scoppio del conflitto. Trasferitosi come sfollato a Porto Valtravaglia, piccolo comune in provincia di Varese adagiato sulle sponde del Lago Maggiore, crescerà in un mondo ancora rurale e provinciale, che molto influirà sul suo futuro artistico.
Nanni Svampa è ateo. Su "Aforismi.it" ha trascritto il suo più rappresentativo: "ho quarant'anni, sono ateo da 25, non digerisco i digestivi, mi piace la testina di vitello e il barbera di 16 gradi, sono anticlericale viscerale, non riesco a smettere di fumare."
Studi e scoperte musicali
Dopo la maturità scientifica, Svampa, consigliato e convinto dal padre, si iscrive alla Bocconi, dove si laureerà in Economia e commercio. L'esperienza maturata nella ricerca di un primo impiego confacente alle volontà paterne gli ispirò la canzone "Io vado in banca", portata poi al successo nella cabarettistica interpretazione de I Gufi.
Durante il periodo universitario, nel 1959, si avvicina al mondo musicale, fondando, e partecipando come voce e chitarra, il complesso de
I soliti Idioti. La natura goliardica delle prime avventure sul palco subiscono un arresto nel 1960, quando Svampa inizia ad ascoltare e ad apprezzare le interpretazioni di Georges Brassens.
Nel 1961, arruolato nel servizio di leva, con il tempo a disposizione, inizia a tradurre Brassens, dal francese al dialetto milanese.
Questo esercizio continuo di apprendimento delle espressioni dialettali, lo avvicinerà molto alle canzoni popolari e alle tradizioni musicali lombarde.
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