La storia dei/di Babalot è un po' complicata. Fino al 2004 i Babalot erano un trio indie pop romano. Nel 2004/2005 il principale autore dei brani si trasferisce a Milano (dove collabora con Alberto Motta e suona da solo, in acustico, in alcuni locali) per poi tornare a Roma e riformare parzialmente il gruppo originario qualche anno più tardi. I Babalot gruppo nascono a Roma come band indie pop di tre elementi: voce e chitarra, basso e computer. Pubblicano il primo demo nel 2001 seguito a distanza di un anno dal secondo. Se il primo conteneva solo 10 brani, il secondo è molto più vario, ben 25 brani compresa una cover di Dentro Marylin degli Afterhours. Nel 2003 l'interesse verso il trio romano inizia a crescere. Prima partecipano alla compilation tributo ai Beatles Let It Boom rileggendo Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band. Successivamente, nello stesso anno, pubblicano per Aiuola Dischi il loro disco di debutto Che succede quando uno muore, che riceve ottime critiche dalla stampa di settore. Il gruppo però si scioglie e il nome Babalot viene assunto dalla voce e chitarra della band, il siciliano Sebastiano Pupillo. L'altra voce solista, Francesco Benincasa, prosegue sotto lo pseudonimo di chantalle, prima, e con il gruppo pootsie successivamente. Nel 2004 Aiuola Dischi decide di ripubblicare in parte il primo lavoro di Babalot gruppo nel disco Doppelganger. Per farlo chiama svariati artisti della scena indie italiana (Carpacho, Artemoltobuffa, Non voglio che Clara) a riadattare a loro piacimento i brani di Che succede quando uno muore. Nello stesso album saranno inclusi anche due inediti del Babalot solista: Chiudimi In Casa e canzone di protesta contro i cantautori. Nel 2005, sempre per Aiuola Dischi, esce il primo disco del Babalot solista: un segno di vita. Tra il 2009 e il 2010 la formazione originale (quella dei primi demo) si ritrova all'interno dei Pootsie per alcune sessioni di prova e registrazione in compagnia del famoso polistrumentista Lollo. Scaturiscono alcuni brani che dovrebbero vedere la luce entro la fine del 2011; il primo a essere reso pubblico si intitola dante ed è scaricabile gratuitamente.
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