Cantautore italiano fra i più popolari e tra i più prolifici della cosiddetta
Scuola Romana, dal 1972, anno del suo debutto discografico, ha condensato nel suo repertorio canzoni d'amore e d'impegno sociale.
Biografia
Nasce a Roma nel quartiere Trieste (precisamente in via Zara 13). È figlio di una famiglia appartenente alla medio-alta borghesia italiana: il padre Vincenzino Italo, molisano di Campolieto, è un funzionario dello Stato che diventerà vice-Prefetto di Roma; la madre romana Wanda Sicardi, è insegnante liceale di latino e greco. Antonello vive la sua giovinezza all'insegna del formalismo e dell'assoluto rispetto per la famiglia. Dalla ex moglie Simona Izzo ha avuto il figlio Francesco Saverio, nato il 27 agosto 1976, attore e doppiatore, che gli ha dato due nipoti, Alice Venditti (anche lei molto brava a cantare) e Tommaso Venditti, avuti da Alexandra La Capria.
Gli inizi: il Folkstudio
Viene avvicinato allo studio della musica giovanissimo. Già durante le scuole elementari, frequentate alla scuola XX settembre 1870 di via Novara, studia il pianoforte.
Nella canzone
Mio padre ha un buco in gola descriverà in maniera sarcastica la sua famiglia: il padre, infatti, aveva subìto una ferita alla gola nella seconda guerra mondiale (un proiettile gli rimbalzò sulla fibbia della cinta e si conficcò nella sua gola), mentre della madre, insegnante di latino e greco, canta «mia madre è professoressa, o meglio è una professoressa madre, mi ha dato sempre 4 anche se mi voleva bene».
Durante l'adolescenza ha problemi di obesità, arrivando a pesare 90 chili («ed io io crescevo bene, grasso come un maiale», canta sempre in
Mio padre ha un buco in gola). A 14 anni, scrive le sue prime tre canzoni:
Sora Rosa (la prima in assoluto),
Lontana è Milano e
Roma Capoccia. Intanto frequenta il liceo Giulio Cesare, a cui rimarrà profondamente legato, tanto da dedicargli anni dopo una celebre canzone intitolata proprio
Giulio Cesare. Dopo la maturità classica si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza all'Università La Sapienza, laureandosi in legge nel 1973 e ritirata solo nel 1999 in una lezione concerto tenutasi nell'Aula Magna della Sapienza.
Nel 1969 firma il suo primo contratto discografico con la It di Vincenzo Micocci.
L'occasione di presentare la sua musica in pubblico arriva alla fine degli anni sessanta con la partecipazione alle attività del celebre locale romano Folkstudio, assai importante per la formazione dei giovani autori e la crescita musicale della città (vi aveva suonato anche Bob Dylan nel 1962); Giorgio Lo Cascio ricorda con queste parole l'arrivo di Venditti:
Antonello fece la sua comparsa un pomeriggio con un montgomery? aveva in mano un pezzo di carta con il testo di una canzone che aveva scritto: era "Sora Rosa", e a noi piacque molto. Antonello suonava il piano in un modo che non avevamo mai sentito, ed aveva una voce veramente eccezionale.
Nel suo libro,
L'importante è che tu sia infelice, il cantautore scrive:
Era un martedi quando staccai il primo passo dentro al Folkstudio di via Garibaldi e trovai un tale Francesco De Gregori che alternava composizioni sue a traduzioni di brani di Leonard Cohen e Bob Dylan. Mi presentarono Giancarlo Cesaroni, ovvero l'uomo-censura, grande boss, diviso fra sigaro, Ballantine's e corse dei cavalli. A fare i provini c'era la fila, decideva lui a insindacabile giudizio. In un angolo addossato al muro, malmesso e di schiena al pubblico, c'era un pianoforte che veniva usato solo in caso di jazz. Quasi non esisteva come strumento nell'immaginario collettivo. Gli suonai "Sora Rosa", "Roma capoccia" e "Viva Mao" e il capo sentenziò: "Puoi venire domenica". Lo spazio domenicale cominciava alle 14:30 e terminava quando noi decidevamo di far girare le chiavi. Ci chiamavamo poco fantasiosamente "I Giovani del Folk(studio)", ne facevamo parte io, De Gregori, Giorgio Lo Cascio, Ernesto Bassignano, i quattro ragazzi con la chitarra e il pianoforte sulla spalla finiti nella prima strofa di "Notte prima degli esami".
Nel 1971 Venditti debutta come autore: la It pubblica infatti il 45 giri del gruppo Le Impressioni,
Il prete rosso/È la fine della vita|Il prete rosso, che sul lato B ha la canzone
È la fine della vita, scritta da Venditti.
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